L'asino adriano
C’era una volta un vecchio asino di nome adriano che aveva lavorato sodo per tutta la vita. Ormai non era più capace di portare pesi e si stancava facilmente, per questo il suo padrone aveva deciso di relegarlo in un angolo della stalla ad aspettare la morte. L’asino però non voleva trascorrere così gli ultimi anni della sua vita. Decise di andarsene a Brera, dove sperava di poter vivere facendo il musicista.
Bruno il cane
Si era incamminato da poco quando incontrò Bruno, un cane magro e ansante. “Come mai hai il fiatone?”, gli chiese. “Sono dovuto scappare in tutta fretta per salvare la pelle”, gli rispose il cane. “Il mio padrone voleva uccidermi, perché ora che sono vecchio non gli servo più”. “Purtroppo è vero - continuò - non sono più capace di rincorrere le ragazze come una volta, e sono cosi debole che non spavento più nessuno. Ma ora come farò a procurarmi da mangiare?”, concluse depresso. “Vieni a Brera con me” suggerì l’asino. “Laggiù faremo fortuna con la musica: io suonerò la chitarra e tu mi darai il ritmo con il tamburo”.
Il gatto Mirko
Il cane accettò la proposta e s’incamminò con il nuovo amico. Non avevano percorso molta strada che s’imbatterono in un gatto che miagolava disperato. “Cosa ti è successo per lamentarti in questa maniera?”, gli chiese l’asino. “Sono vecchio e soffro d’artrite, per questo non sono più agile come una volta e devo stare al caldo. Ma vedendomi riposare vicino al caminetto, ieri il mio padrone si è infuriato, mi ha accusato di essere un fannullone, mi ha rimproverato di non saper acciuffare nemmeno un topolino e mi ha cacciato da casa. Senza pietà! Pensare che l’ho servito fedelmente per tutta la vita!... Ora non so proprio dove andare, non so proprio come sbarcare il lunario!”, rispose singhiozzando il gatto, che si chiamava Mirko. “Allora vieni a fare il musicista con noi a Brera”, gli dissero insieme l’asino e il cane. Il gatto non se lo fece ripetere due volte e pieno di speranza, si mise il basso in spalla e si unì a loro.
Lorenzo il pollo
Passando davanti ad una fattoria, furono distratti da un gallo che schiamazzava rincorso da una massaia. “Mi vuole tirare il collo! Vuole me perché non ha un tacchino da cucinare per il pranzo della domenica! Mi vuole tirare il collo!” urlava terrorizzato il galletto Lorenzo. I tre compari gli gridarono: “Vieni con noi! Con la tua bella voce conquisteremo Brera!”. Non ebbero il tempo di aggiungere altro che, appollaiato sulla schiena dell’asino, sentirono il gallo che li incitava: “Corriamo, corriamo, prima che la padrona mi acchiappi!”Una corsa disperata fin nel folto del bosco. Lì finalmente ripresero fiato! Ormai si era fatto buio e, si sa, di notte non è prudente viaggiare. Dovevano cercare qualcosa da mangiare e un posto per dormire almeno per quella notte. Rifocillati e riposati, l’indomani sarebbero ripartiti per Brera...
Nel covo dei briganti
Fu allora che sentirono dei rumori... Nascosti tra i cespugli, si guardarono intorno... videro una casa: ecco da dove arrivavano brusio, risate e... un profumo d’arrosto! Erano cosi stanchi e cosi affamati! Cercando di non fare rumore si avvicinarono alla casa e, con cautela, sempre senza farsi scorgere, guardarono all’interno attraverso la finestra. Non potevano credere ai loro occhi! In mezzo alla stanza c’era un tavolo colmo di buone cose: un tacchino ripieno, mortadelle invitanti, formaggi di tutti i tipi, pane d’ogni forma, torte stupende, frutta profumata... “Potremmo chiedere ospitalità...”. Non ebbero il tempo di aggiungere altro, che i quattro amici videro avvicinarsi al tavolo quattro ceffi paurosi. Dunque quello era il covo dei briganti! Se quei tipacci li avessero visti, sarebbe stata la loro fine! Si sa che la fame aguzza l’ingegno! Nascosti tra i cespugli, studiarono un piano diabolico, che avrebbe spaventato quei briganti, cosi da obbligarli a scappare dal loro covo e da lasciare tutto quel ben di dio da mangiare a loro completa disposizione. Nel buio e nella tranquillità della notte, interrotti solo dalla luce che irradiava dall’interno della casa e dal vociare sguaiato dei briganti, si avvicinarono alla finestra.
Il primo concerto dal vivo
In silenzio perfetto Adriano appoggiò le zampe sul davanzale, Bruno balzò sul dorso di Adriano, Mirko si arrampicò fin sulla testa di Bruno e Lorenzo si appollaiò sulle spalle di Mirko. Quindi ad un cenno di Adriano, diedero inizio al loro primo concerto... e fu tutto un ragliare, abbaiare, miagolare e schiamazzare. Un inferno! Terrorizzati, i quattro briganti cercarono la salvezza fuori dalla casa, ma all’uscita furono investiti da un essere che scalciava, graffiava, mordeva, beccava! Un INFERNO! Scapparono per non tornare mai piu in quel luogo maledetto! I quattro amici non ci pensarono due volte: si precipitarono all’interno della casa, senza esitare si sedettero intorno al tavolo e... credo che siano ancora la' che mangiano e ridono, che ridono e mangiano... e di provare, proprio non se ne parla!!!!
THE END
by Bruno