There are bugs in a black potato on friday at the gas station in Garbogera dr.

9/15/2005

un ciclone con il nome di bisnonna

mentre le notizie parlano di ophelia, un ciclone con il nome di bisnonna (oppure della tipa di amleto) che si sta dirigendo verso la costa tra new york e boston (cazzo, proprio dove sto io!), mi viene in mente che oggi è il compleanno di lorenzo, colui il quale si suppone debba occupare il ruolo di cantante della banda. e allora tanti aguri, come si dice. non mangiare troppe cazzate, perché con qualche altro chilo in più potresti venire anche a vivere qui nelle americhe senza destare sospetti sulle tue origini. se riesco a infilarlo in valigia e non mi fermano alla dogana, ti regalo qualche oncia di american spirit, il tabacco che da queste parti fa meno schifo.

a.

9/04/2005

un ciclone con il nome di puttana

qualcuno tra voi mi ha cercato forse, pensando (sperando) fossi stato inghiottito dall'occhio di katrina. un ciclone col il nome di puttana. invece il mio viaggio di tremila miglia ha attraverso la zona dei laghi e parte degli stati uniti nord-occidentali e si è concluso proprio mentre l'uragano giungeva sulle coste meridionali. così sono salvo anche stavolta, ma ho voglia di intervenire (del resto è un blog sulla musica) per tributare a new orleans la maternità di un genere tra i miei preferiti.

c'è chi dice che l'etimologia della parola "jazz" provenga da addirittura ancora da "jazz-belles", con il quele venivano chiamate le prostitute di New Orleans. la città di New Orleans sul finire dell'800 era un insieme di popoli e razze, essendo stata dominata nel tempo da spagnoli, francesi, inglesi e anche italiani e costituì il baricentro delle tendenze e degli stilemi originari del jazz.

vivere dallo stesso paese la tragedia di quella gente, fa un certo effetto. resta il filtro della televisione e dei giornali, però per strada si incontrano gli ameri-cani e ognuno ha la porpria sulla questione e sul presidente, come si ha la propria sul tecnico della nazionale durante i campionati del mondo. dopo essere rimasto senza banjo (un giorno il suonatore di banjo che stava dove sto io ha lasciato un messaggio attaccato al frigo - phil, take the last beer - ed è sparito. cazzo, è di baton rouge, lousiana, ma non ho idea di che fine abbia fatto), siamo rimasti pure senza new orleans.

per leggere la mia teoria sul passaggio dalla pioggia all'oceano, venite su www.lememoriedidriano.splinder.com

a.